Ingredienti per 4 persone

500g di spaghetti
Un tartufo scorzone fresco
250g di burro
Un ciuffo di salvia
Uno spicchio di aglio
Un pizzico di pepe
Piatto molto semplice, quasi banale all'apparenza. La differenza (oltre a una buona manualità in fase di mantecatura) la fanno sicuramente il burro e il tartufo. Per il primo, più è di qualità meglio si legherà alla pasta (di qualità e ricca di amido anche questa ma mi pare scontato). Stessa cosa per il tartufo che se fresco darà al piatto un sapore e un odore inconfondibile. Mi raccomando niente pasta di tartufo o intrugli simili: in questo caso si rischia la reclusione da tre a sei mesi con interdizione perpetua da tutte le cucine della Penisola...

Procediemento

1.Mettete a scaldare il burro (conservandone una noce) insieme all'aglio schiacciato e in camicia e a un paio di foglie di salvia
2.Quando il burro comincia a schiumare, fate cuocere per un altro minuto e spegnete, togliendo sia l'aglio che la salvia
3.Cuocete al dente gli spaghetti e scolateli nel burro
4.A fuoco non molto sostenuto mantecate gli spaghetti (aiutandovi con qualche cucchiaio di acqua di cottura) fino a quando non saranno ben amalgamati e lucidi
5.A questo punto unite la noce di burro che avevate conservato e fatela sciogliere continuando a girare e
6.Servite facendo dei turbanti e chiudendo ogni piatto con lamelle di tartufo, ciuffi di salvia e una leggera grattata di pepe fresco
Il tartufo nero o scorzone è la variante meno nobile di questo prezioso tubero. Ma se usato con attenzione può dare molte soddisfazioni e non solo su piatti di terra. A mio avviso non va troppo accostato ad altri sapori forti altrimenti non lo si assapora a pieno. La variante tartufo e porcini, ad esempio, non rende giustizia né al primo tantomeno ai secondi.
Non è periodo ma se volete un’idea con il tartufo bianco potete dare un’occhiata alla ricetta Miseria e nobiltà 

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